Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

giovedì 1 dicembre 2016

La chiesa di S.Adriano

Una chiesa forse ricavata 
da un granaio
ricerca di Claudio Mercatali




S.Adriano è un paesino che ha una sua storia. Il nome in antico era Scola, che deriva dal latino medioevale scholae, cioè della classe, del gruppo. Nell' Alto Medioevo una scola era un gruppo di abitanti organizzati in una comunità di confine, un po' agricoltori e un po' armigeri.
Era un tipo di insediamento che risale addirittura ai Bizantini dell' Esarcato di Ravenna, per i quali l' alta valle del Lamone era un territorio da difendere dai Longobardi che premevano dal Mugello.




Dell'insediamento di allora non ci è giunto niente e i primi documenti risalgono alla fine del Quattrocento. 
Don Anselmo Fabbri dice che in alcune carte conservate nell' archivio della parrocchia c'è scritto che alla fine di quel secolo era parroco un certo don Priamo Razzi, forse imparentato con la famiglia Razzi di Marradi. 
In canonica c'è anche un bello stemma di famiglia, in arenaria scolpita, che ha appunto tre razzi, tre frecce, in un campo rosso al centro.

Stemma dei Razzi



 

S.Adriano e le terre circostanti nel 1822. Mappa estratta dal Catasto leopoldino.


La chiesa era ricca, perché la campagna qui attorno ha una buona resa agraria. Per questo la parrocchia toccava spesso ai preti figli dei marradesi più agiati, come i Pescetti, che per tante generazioni furono notai e scritturali.
Una scritta su un' architrave dice che nel 1691 don Aloisio Pescetti costruì la camera da letto sottostante, e il suo successore Cesare Pescetti ebbe cura di scavare il pozzo (1723).
Evidentemente questi due parroci ci tenevano a trasmettere ai posteri queste loro iniziative, che a dire il vero non sono un gran che.


Di fianco, la lapide: 
Aloisius Piscettius 
praefectus cubiculum excitavit ...




L'interno della chiesa attuale è probabilmente del Seicento, ristrutturato nel Settecento.
La facciata è recente e fu costruita in occasione dell' ampliamento del 1905, quando la chiesa fu allungata di una quindicina di metri perché era divenuta troppo piccola, visto che gli abitanti della frazione allora crescevano continuamente. Il progettista prese a modello la facciata della chiesa arcipretale di Marradi e così questa è la copia in piccolo di quella.



La facciata attuale è una
copia quasi identica della
arcipretale di S.Lorenzo
a Marradi
 















L'interno è sobrio ed elegante, con decorazioni della fine del Seicento o del Settecento, sicuramente rimaneggiate più volte nel tempo. Le proporzioni sono un po' falsate a causa dell' allungamento della navata.

Il quadro dell'altare principale rappresenta il martirio di Adriano di Nicomedia. Costui era un ufficiale pagano di guardia a un gruppo di cristiani condannati a morte, che cantavano felici. Si convertì anche lui e fu giustiziato, mediante il taglio degli arti.






Gli eleganti altari



Clicca sulle immagini
se le vuoi ingrandire









Don Anselmo è veramente gentile e mi fa visitare anche la canonica. In una stanza c'è questo bellissimo tabernacolo, di legno scolpito e pitturato, che viene dalla chiesa di Grisigliano.







 





L'esterno dell'edificio è particolare, perché la canonica è di lato rispetto alla chiesa e forma un complesso articolato e ben proporzionato. 
La planimetria era sostanzialmente così già agli inizi dell' Ottocento.














Nel Settecento sul retro della chiesa e attaccata ad essa fu costruita la casa del contadino. Questo lato ha fatto discutere gli esperti in costruzioni, perché il fianco della chiesa non rispetta nessuno dei canoni costruttivi di un edificio di culto. Qualcuno ipotizza che l'edificio in realtà sia nato come granaio e sia stato trasformato in chiesa successivamente. 

  
La casa del contadino attaccata
alla chiesa e il fianco della medesima.

  
Anche il campanile lascia spazio a qualche supposizione, perché lo spessore dei muri alla base sembra esagerato per un costruzione tutto sommato non molto alta. Può darsi che il basamento fosse quello di una casa torre medioevale, capitozzata e adattata a campanile, come nella chiesa di Popolano.
  

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