Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

domenica 13 novembre 2016

Navighiamo sulla luna

In crociera (visiva) 
sui mari lunari
 ricerca di Claudio Mercatali


La luna sorge sopra la pineta
di Pian dei Preti (Marradi)





I giorni 14 e 15 novembre sono di luna piena, particolarmente favorevoli per l'osservazione.
Per giunta quella di questo mese è una Super luna   e il nostro satellite si vede più grande del 14% e più luminoso del solito. Il fenomeno si spiega facilmente sapendo che l'orbita lunare è ellittica e la distanza da noi questo mese è di 356.000 Km (perigeo), la minima possibile. Il meteo è infausto e quindi forse non vedremo la Superluna. Peccato perché il fenomeno capiterà di nuovo fra tanti anni. Però la Luna si osserva bene anche quando non è piena e forse nei prossimi giorni il meteo sarà più favorevole.

Prima dell 'invenzione dei telescopi si pensava che le ampie pianure lunari fossero piene d'acqua e vennero chiamate mari. Poi si scoprì che non è vero ma i romantici nomi dati dagli antichi sono rimasti. Facciamo qualche "navigazione" nei mari lunari, lungo le due "rotte" più importanti:




Rotta 1 Partiamo da nord e andiamo verso sud est passando da un mare all'altro: si va dalla macchia scura del Mare Imbrium (delle piogge) al Mare Serenitatis e poi al Mare Tranquillitatis e al Mare Fecunditatis, che a dispetto del nome è del tutto sterile perché sulla Luna non c'è vita. Separato da questi c'è il Mare Crisium, il mare delle crisi, che tutti ricordano dopo averlo visto una volta.

Rotta 2 Se dal Mare Imbrium (delle piogge) facciamo rotta verso sud ovest passiamo dall' Oceano Procellarum (oceano delle tempeste) al Mare Humorum, il mare degli umori e poi al Mare Nubium, il mare delle nubi.



Il tutto è fantasioso e raffinato ma inverosimile, perché in un mondo senz'acqua non ci possono essere tempeste e nemmeno nuvole. Però la luna è così, sollecita la fantasia degli scrittori e delle persone romantiche. Ha sempre avuto questo effetto sugli uomini, fin dall'antichità.
Lo scrittore greco Luciano di Samòsata  nel romanzo Una storia vera, duemila anni fa, immaginò perfino un viaggio lassù e descrisse così i Seleniti, gli abitanti del luogo:


"...  Il cibo per tutti è lo stesso: accendono il fuoco, e su la brace arrostiscono ranocchi, dei quali hanno una gran quantità che volano per aria: e mentre cuoce l’arrosto, seduti a cerchio, come intorno ad una mensa, leccano l’odoroso fumo e scialano. E questo è il cibo loro: per bere poi spremono l’aria in un calice, e ne fanno uscire certo liquore come rugiada ...".

Questa fu la mia prima versione dal greco, quando da ragazzino facevo il ginnasio. Presi due e ci rimasi male.

Che cos'è di preciso un mare lunare?
Dalle osservazioni moderne e dalle missioni Apollo sappiamo che i mari sono ampie distese di basalto, eruttate in superficie in un tempo ormai remoto quando la luna era sede di una intensa attività vulcanica.
Oggi il basalto è coperto da una polvere sottile, sulla quale l'astronauta americano Armstrong lasciò un'impronta immortalata in una famosa fotografia.
Detto questo non ci rimane che prendere il binocolo e osservare, aiutati dalla mappa lunare. Il cielo di Marradi consente una visuale ottima e un binocolo 8x50 è più che sufficiente.

La sigla 8x50 significa che gli ingrandimenti sono 8 e l'obiettivo ha diametro di 50mm. Una semplice regola dice che al buio la massima resa si ha se dividendo il diametro per l'ingrandimento si ottiene circa 7. Questo perché il diametro medio della nostra pupilla al buio è di 7mm e un fascio di luce più largo in uscita dal binocolo non potrebbe entrare tutto nel nostro occhio e non ci serve.


Per osservare la luna 8 ingrandimenti bastano e il binocolo pesa circa 1,5 kg e si tiene fermo anche senza cavalletto.


... sono le 19.30 del 15 novembre, il tempo si è rifatto e la luna sorge nel cielo di Marradi. Lasciamola salire un po' e fra due ore potremo navigare ...



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