Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

mercoledì 2 marzo 2016

La Superstrada dei Due Mari

Breve storia 
di una strada mai fatta
 dai documenti
del prof. Antonio Cassigoli








Quasi tutti i paesi di montagna sentono l'isolamento e vorrebbero un' autostrada, anzi una "superstrada" dove non si paga il biglietto. 
Si sa che non è possibile accontentare tutti, perché queste vie vengono progettate per esigenze più ampie di quelle delle zone attraversate e non per le necessità locali.
Negli anni Sessanta, ai tempi della benzina a basso costo, era opinione comune che la mitica "strada a  quattro corsie" fosse la panacea per tutti i mali dell' economia di montagna.

In parte è vero, perché un collegamento comodo rende accessibile e di transito una vallata, con evidenti ricadute sul piano economico. Per questo l'ipotesi più o meno ventilata di una superstrada era la tipica promessa elettorale.


Capitò così anche qui da noi e nell'autunno del 1966 in un convegno appositamente indetto venne avanzata l'ipotesi della "Superstrada dei due Mari" per congiungere Firenze con Ravenna.
In un articolo di Laura Griffo, comparso nel giornale L'Avvenire del 17 ottobre (vedi qui sopra) l'ipotesi venne ampiamente illustrata. C'era stato un convegno proprio a Marradi, nel giorno della Sagra, e la giornalista rimase sorpresa dalla gran quantità di gente in paese e dalla qualità dei nostri marroni. Poi il 15 aprile 1967 il ministro Pieraccini si impegnò a convocare a Roma i comitati della Toscana e dell' Emilia per discutere la cosa, ma le intenzioni dell' ANAS erano tutt' altro che chiare.




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I tecnici del Ministero dei Lavori pubblici consultati dal ministro Pieraccini avevano stimato una spesa di 100 - 120 miliardi di lire, una cifra enorme per l'epoca e per giunta i comuni delle vallate che fanno capo al Passo del Muraglione si erano mossi e chiedevano con insistenza che la via passasse lì da loro.

Insomma era nata una disputa fra opposti localismi e da un parte c'era Marradi e il Mugello e dall' altra Rocca S.Cassiano e la Val di Sieve. In questo articolo del luglio 1967 questo contrasto si coglie sotto sotto, quando si parla della necessità di servire il Mugello.






Siccome non si riusciva a trovare un accordo, perché la geografia è un po' come la matematica, cioè non è un' opinione, l' onorevole Goffredo Nannini ebbe l' idea di proporre la cosiddetta "bretella" ossia lo sdoppiamento della superstrada all' incirca a Dicomano, con un braccio per Marradi e uno per Rocca S.Cassiano.
Così tutti furono accontentati, ma i costi raddoppiarono.


Fonte: Archivio Cassigoli, per gentile concessione delle figlie.


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