Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

sabato 12 dicembre 2015

Da Marradi a Biforco


Il tracciato della ferrovia 
sotto il paese

dai Documenti dell'archivio storico 
del Comune di Marradi


Il Ponte di Villanceto
agli inizi del '900










Un tracciato ferroviario richiede delle pendenze minime, del 2 o 3%
Questo significa che in cento metri il dislivello può essere solo di due o tre metri, impercettibile o quasi per una persona che cammina.
Invece una strada di montagna qui da noi si considera agevole, a piedi o in bicicletta, se non supera il 4 o 5%
Un sentiero da trekking si accetta fino al 20% o anche al 30%  se il posto merita.

Sapendo che la stazione di Marradi è alla quota di 321m sul livello del mare (c'è scritto sul muro vicino alla sala d'aspetto) e la stazioncina di Biforco, distante 2,5km, è a 371m, è facile calcolare che la pendenza media della ferrovia qui è di: 50m : 2500m  x 100 = 2%







Per ottenere questo risultato l'ing. Baccarini, progettista della linea Faentina, disegnò un percorso serpeggiante, che in pratica passa sotto al paese e taglia a metà la valle al ponte di Villanceto. 
Le curve ferroviarie hanno un raggio largo e in treno non si sentono, però nelle planimetrie antiche qui accanto si vedono bene.





Da Marradi a Biforco non c'è nemmeno un metro di ferrovia che sfrutti la pendice naturale, è tutto un susseguirsi di gallerie e ponti. Il primo ponte, detto della Lontria è di ferro.
Segue la Galleria della Colombaia, che sbocca sul Ponte degli Archiroli, poi la Galleria degli Archiroli, che finisce al Viadotto di Villanceto, e la Galleria dell'Annunziata.
In una valletta molto stretta ci sono il Ponte e la Galleria di Val di Vinco e finalmente la stazioncina di Biforco. Quattro gallerie e altrettanti ponti in poco più di due chilometri.





Dal 1885 - 1890,  quando fu costruito
questo tratto di ferrovia,
qui non è cambiato niente.


Clicca sulle immagini
se le vuoi ingrandire







Per collaudare un ponte ferroviario 
si caricava al massimo, e i tecnici
 constatavano dal vero se reggeva.
Questi qui accanto sono gli ingegneri 
che verificano il Ponte della Schiavonia 
appena ultimato.







La Galleria di Val di Vinco è all'altezza 
della diga dell'Annunziata, nascosta
 in una valletta strettissima 
che parte appunto dal podere
che ha questo nome.

Qui si vede la ferrovia non ancora
finita. Ci sono i binari di servizio
del cantiere, sui quali un somarello
 traina un carretto.








La galleria di Biforco, appena dopo la stazione era un punto critico, anche per i treni con motore diesel in servizio prima del Minuetto.

Capitava ogni tanto che le automotrici scivolassero sul binario ghiacciato 
e stentassero a ripartire. 
Deve essere successo così anche a questo 
treno a vapore (anni Trenta)



Fonte; Le planimetrie (1908) sono frutto di una ricerca di Mario Catani, archivista del Comune di Marradi. La foto vengono da: Tarabusi, Marradi com'era e da Panconesi Colliva, La Faentina.



1 commento:

  1. Complimenti sinceri per la ricerca e per il blog in generale, tutto veramente interessante!
    Eventualmente ci sono documenti anche sul resto del tracciato? Sono nato a Gattaia e mi piacerebbe molto saperne di più. Grazie.

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