Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

mercoledì 26 agosto 2015

Gli oggetti del cielo profondo

Un viaggio al Delfino 
e alla Volpetta
ricerca di Claudio Mercatali




L'Aquila, la Freccia
e il Delfino
secondo il geografo
Gerardo Mercatore




In cielo oltre alle stelle c'è una quantità incredibile di corpi reali e di fantasia. Si possono cercare le nebulose, le galassie, gli ammassi stellari e le figure delle 88 costellazioni ufficiali. Oltre a queste c'è una ricca serie di figure immaginarie, dette asterismi, che soddisfano tutte le fantasie.
Questa notte il nostro obiettivo sono alcuni oggetti del cielo profondo vicino alla stella Altair: con il binocolo cercheremo tre costellazioni deboli, in una delle quali c'è un asterismo dalla forma particolare.



Il Delfino è una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo duemila anni fa. E' piccola e si fa fatica a vederla, però la sua forma si ricorda bene perché è la sagoma di un delfino che salta.

La Freccia è una costellazione che ha solo quattro stelle e giace sulla via Lattea. Deve il nome alla sua forma e ad essa è collegato questo famoso mito: il Titano Prometeo rubò il fuoco agli Dei e lo portò ai mortali. Per questo Zeus lo incatenò ad una roccia nel Caucaso, dove un' aquila gli rodeva il fegato. Prometeo era immortale, il suo fegato ricresceva, e l'aquila tornava ogni giorno per mangiarlo di nuovo.Ercole lo liberò durante la sua Undicesima Fatica dopo aver ucciso l'aquila con una freccia.



La Volpecula, in italiano Volpetta, è una costellazione debole formata da diverse stelle appena visibili ad occhio nudo. Qui nel 1967 fu scoperta la prima pulsar, ossia una stella ormai spenta che manda dei segnali radio come ultimo segno della sua vitalità. Le pulsazioni arrivano anche oggi, al ritmo di uno ogni 1,33 secondi (le pulsar sono molto regolari). Il nuovo oggetto si chiama PSR 1919 -21 (Pulsar ad ascensione retta 19h 19m e declinazione +21°).

 




















Ai margini della Volpecula c'è la Gruccia, un gruppo di circa 40 stelle scoperto dall'astronomo arabo Al Sufi nel 964 d.C. e riscoperto in maniera indipendente dall'astronomo siciliano Hodierna. E' noto anche come Ammasso del Brocchi, dal nome dell' astronomo americano che lo studiò negli anni Venti e forse gli diede il nome Coathanger, Gruccia appunto. Si ritiene che non sia un ammasso, perché sembra che le stelle non siano tutte alla stessa distanza e quindi più esattamente andrebbe definito come un asterismo, una figura.


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