Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

lunedì 22 giugno 2015

1897 Le nuove scuole elementari

Una importante modifica 
del  centro storico 
di Marradi
da una ricerca di Mario Catani



Il centro di Marradi con il Rio Salto scoperto.
La fotografia è prima del 1897 e quindi è una delle più vecchie del paese.


Come si sa il Fosso della Badia del Borgo, il Rio Salto, scorre sotto il centro storico di Marradi. 
Fu coperto nel 1855 - 1857 fino alla Chiesa delle Monache e poi da lì fino al Lamone del 1897 - 1900.






L'edificio delle scuole e il piazzale
ricavato dal fosso coperto (1911).


In quegli stessi anni fu costruito l'edificio delle scuole elementari, ora sede della Biblioteca, del Centro Studi Campaniano e del Centro Studi per il Castagno. Questa che segue è la relazione dell' ingegnere di Borgo S.Lorenzo che fece il progetto della nuova scuola e della copertura del fosso. Leggiamo:



COMUNE DI MARRADI
Ampliamento e sistemazione del locale scuole e copertura del fosso denominato Il Salto
Progetto e perizia

Relazione


L' Illustrissimo Signor Sindaco del Comune di  Marradi, con lettera d' Ufficio del 27 gennaio 1897 dava comunicazione al sottoscritto ingegnere di studiare il progetto e perizia per la sistemazione e l'ampliamento dell'attuale fabbricato adibito a scuole comunali, e per la copertura del fosso detto del Salto, ivi esistente, e il sottoscritto stesso, dopo compiuti i rilievi locali e tutti gli studi di tavolino, presenta oggi all'approvazione dell' Onorevole Consiglio Comunale il progetto e perizia medesimi, corredato delle Tavole e disegni esplicativi le opere di eseguirsi all'uopo.





La mancanza assoluta della maggior parte degli ambienti nell' antico stabile destinato per le aule delle varie e numerose classi di cui si compongono le scuole elementari di Marradi ha costretto l' Amministrazione Comunale a divenire alla esecuzione di un locale che corrisponda più facilmente alle odierne esigenze della istruzione primaria, e profittando di una porzione di terreno ora adibito a giardino annesso al contiguo Convento delle monache, ha stabilito di formare ivi il nuovo fabbricato e relativo ampliamento del vecchio.



Necessità assoluta, in relazione alle prescrizioni numerosissime oggi richieste a tutela dell' igiene pubblica, è di coprire per una sostanziale lunghezza il fosso denominato del Salto, che scorre al piede del vecchio fabbricato scuole, e che è il ricettacolo di immondizie e degli scoli pestilenziali delle case sul lato destro del fosso, dalle quali vi si immettono perfino i pozzi neri, sorgenti di miasmi a detrimento indiscutibile per la pubblica salute in generale e in particolare per quella degli abitanti delle case limitrofe.




E il consiglio comunale ha molto saviamente pensato, insieme alla sistemazione del fabbricato scuole, di coprire il detto fosso, procurando così, oltre a un benessere al paese, un accesso alle scuole comunali e un miglioramento dei fabbricati in quella località.










Per il modo attuale di essere del vecchio fabbricato scuole e per la limitata e determinata occupazione del terreno oggi annesso al Convento, imposta dalla futura vendita di esso alle Monache ivi residenti, e se vuolsi anche per non incontrare una spesa ingente, non si è potuto formare un insieme di ambienti sufficientemente raccolto, ma si è dovuto estendersi longitudinalmente, creando una fila di stanze in numero sufficiente all'uopo, con annessi al servizio dei maestri e dei custodi. Lo studio della pianta del piano terreno offre sei ambienti, quattro dei quali, i più grandi, da adibire per le aule dei maschi: così il primo piano dà pure sei aule allo stesso scopo per le femmine. Le dimensioni delle stanze sono in relazione al numero degli alunni e, come oggi si esige, si è assegnato a ciascuno di essi un metro quadro di superficie,







lo spazio per la cattedra e sei metri cubi di aria, come tanti si richiedono per ognuno, onde i fanciulli, in ogni ora di lezione, possano in qualunque stagione, respirare aria buona. E tali condizioni imposte dalla comodità e dall'igiene, giustificano la grandezza e l'altezza molto sfogata degli ambienti stessi.




Così pure la luce, che nella disposizione dei banchi di scuola si procurerà che si proietti sempre da sinistra, è in relazione agli ambienti nelle proporzioni volute dalla capacità dei medesimi e dal numero degli alunni.



Per il dislivello che si verifica fra il piano terreno del vecchio locale e il nuovo, si è provvisto alla comunicazione relativa a mezzo di una comoda scaletta, per l'unica ragione di non alzare di troppo il nuovo piano e non incorrere così in spese maggiori, che sarebbero indispensabilmente occorse per sempre assegnare alle stanze l'altezza voluta.






Del resto i vari disegni annessi esplicano chiaramente il resultato degli studi richiesti e in essi è compresa una tavola destinata alla facciata principale prospiciente il fosso, che si osserva semplice, di poca spesa e di sufficiente carattere.
Le stanze tutte saranno impiantite a mezzane arruotate, coperte con soffitto a stoia, e con impalcature a longarine con volticciole.
La tettoia, che prima era a due falde o a capanna, si ridurrà col nuovo progetto a padiglione.







L'ingresso per i maschi si effettuerà (obbligatoriamente per il dislivello suddetto) dalla parte a destra della parte centrale del fabbricato sulla nuova strada che si forma dalla copertura del fosso (vedi facciata) e quella delle femmine avrà luogo dall'attuale ingresso nel ridotto per l'accesso al convento, o dall'ingresso attuale sulla piazza Fabroni, dovendosi costruire all'uopo una scaletta che si vede accennata nel vestibolo dopo salita la branca di fronte all'accesso attuale.
Un tramezzo di mattoni nell'attuale andito separa affatto il locale destinato ai maschi da quello delle femmine, come è separata con un muro trasversale la porzione di giardino per ambo i sessi, e che non si è potuto assegnare di maggiore superficie per le ragioni addotte più sopra.  
La presenza del Cimitero, come è indicato nella pianta, non può destare alcun sospetto né dubbio in rapporto alle prescrizioni sull'igiene, perché la tumulazione è cessata fino da epoca remotissima e di esso oggi non restano che la cappellina circondata dal terreno asportato e ridotto ormai a prato.

Il progetto escogitato per la copertura del fosso, dopo vari studi, è resultato quello nei disegni indicato, che si ritiene più rispondente all' uopo e il più economico. Consiste in una andante volta di 0,30 integrata all' imposta con una zona di 0,45 poggiante o su spalle isolate o su murature aderenti all' alto muraglione di sponda al fosso, aventi esse in questo caso il doppio ufficio di sostenere, cioè, la volta e di rafforzare in alcuni punti il muraglione stesso in specie dalla parte del fabbricato scuole.

Negli interstizi fra le spalle e muro vecchio, come si vede in disegno, si è disposta una muratura a secco, che darà così anche sgorgo alla acque di filtrazione.





A mezzo di fognette in calcina si porteranno allo scarico sotto il ponte gli scoli di acqua, di pozzi neri e di acque piovane.
Una massicciata regolarmente costruita è destinata, per economia, a pavimentare il nuovo tratto di strada e tutta la superficie risultante verrà circondata da un marciapiede risaltato con al piede una zanellina.






A difesa poi del transito sulla nuova strada, senza sfondo, si è provvisto con la costruzione di un parapetto di sufficiente altezza ricorrente su tutto il muro di testa a valle della nuova volta.
Infine, come vedesi nel disegno della facciata, poche sono le aperture che danno luce all'andito, ossia, esse sono appunto quelle che occorrono all'effetto, mentre la maggior parte delle finestre e la porta a terreno a sinistra resteranno chiuse, sia per la ragione suesposta, sia, in specie al terreno,  per la corrispondenza degli impiantiti del vecchio stabile. Però nel disegno della facciata detti vani compariscono in numero assai notevole, ma è facile comprendere essere stati indicati per la euritmia a disposizione delle parti che devono comporla.


Borgo S.Lorenzo 16 settembre 1897

L'ingegnere Sassoli    




Fonte: Documenti dell'Archivio Storico del Comune di Marradi



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