Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

venerdì 10 gennaio 2014

Dietro le quinte


Al Teatro degli Animosi, 
dove il pubblico non può andare ...
ricerca di Luisa Calderoni






Siamo andati a curiosare nei sottoscala del teatro, dietro le quinte, sopra il palcoscenico. Dall'ultimo piano si vede uno scorcio del paese, che prima dei bombardamenti del 1944 era molto diverso ...






Il loggione, con le eleganti colonnine e la ringhiera in ghisa. Per andare sopra al palcoscenico si passa di qui.

Il loggione fu ricavato nel corso dei lavori di ristrutturazione dell'inizio del secolo scorso, eliminando i palchi
preesistenti e collocandovi i gradoni in legno.


Il lampadario centrale scende grazie ad un argano collocato nella sommità dell'antico voltone, originariamente affrescato 
come il boccascena che conserva  il simbolo dell'Accademia degli Animosi, cioè la mongolfiera.

La volta della platea con gli antichi tiranti in legno e ferro. Siamo nella soffitta del teatro.

Nella volta si aprono tre botole da cui, durante i veglioni, venivano fatti cadere coriandoli e caramelle sui ballerini in platea.

Il retro del boccascena. Sotto di noi, tre piani più in basso, c'è il palcoscenico.

Passerella in ferro che permette di attraversare il teatro passando dietro la quinta detta "Mantello di Arlecchino"e il grande sipario.


La quinta detta "Arlecchino". Sotto di essa c'è  il sipario.

Il ballatoio che segue tutto il perimetro del fondo del teatro, cui son legate quinte, scenari ed elementi per uso teatrale.


L'antica scala a chiocciola in ghisa realizzata all'inizio del secolo scorso per collegare il ballatoio di servizio alla platea.










Finestra ovale che permetteva di dar luce naturale all'imbocco della platea. Sulla mensola son collocati 
alcuni stucchi rimasti dalla rimozione dei palchi del loggione e i calchi per la realizzazione 
di decorazioni, capitelli, mensole...

Una locandina conservata in un corridoio del teatro


Scendiamo dal loggione e passando per il secondo e il primo ordine raggiungiamo....

...il locale dove era collocata l'antica caldaia a legna. La caldaia, in 48 ore di attività, grazie all'emissione di aria calda 
che giungeva direttamente in platea tramite una serie di bocchette,  scaldava tutto il Teatro
 

Il sipario delimitato in alto dal " Mantello di Arlecchino". Nel sovrastante boccascena è affrescata una mongolfiera, simbolo dell'Accademia degli Animosi, che costruì il teatro alla fine del '700 e il cui motto era:
" Tutte le vie son piane agli Animosi"





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