Lanfranco Raparo, Marradi

Lanfranco Raparo, Marradi

sabato 28 luglio 2012

... E quindi uscimmo a riveder le stelle ...


Una notte guardando il cielo
di Claudio Mercatali

L'Osservatorio di Monte Romano


Da Marradi e dai monti vicini le stelle si vedono bene. L'aria tersa per la poca umidità e il basso contenuto di polveri e fumi favoriscono l'osservazione del cielo notturno. La distanza dalle fonti luminose della Romagna e della Toscana limita il cosiddetto inquinamento luminoso, dovuto alla diffusione delle luci dei lampioni nella volta celeste.

Per questo il Gruppo Astrofili Antares di Romagna, nel 1994, scelse Monte Romano per costruire un osservatorio. Siamo a circa 800m di quota, a circa 1km da Croce Daniele in un punto molto panoramico dal quale si vede mezza Romagna e, all'alba, specialmente in inverno, si possono scorgere l'Istria, i Colli Euganei (Veneto) e le Alpi al confine svizzero.

La Romagna vista da Monte Romano


Le condizioni di seeing, cioè di disturbo luminoso sono discrete, e tenuto conto che un osservatorio aperto al pubblico deve essere anche raggiungibile facilmente in auto, con spazi di parcheggio ampi, qui da noi è difficile trovare un posto meglio di questo.
L'osservatorio è sorto in cinque anni, con tanto volontariato, ed è stato inaugurato nel 1999. Da allora, in ogni stagione, apre al pubblico e ai gruppi che lo richiedono secondo un calendario di visita che c'è anche alla Biblioteca di Marradi. Una decina di serate sono gratuite, in base a una convenzione con il Comune di Brisighella, però è gradita un'offerta libera per le spese vive.

La saletta delle riunioni nell'Osservatorio
durante la lezione sui pianeti


Clicca sulle immagini per ingrandirle

Oggi 14 luglio è una di queste sere e, sotto la guida degli astrofili Antares si osserva il cielo estivo. Che cosa c'è da vedere? La guida ci fa accommodare nella saletta e ci spiega che questa notte potremo vedere il pianeta Saturno e le costellazioni dell'Orsa Maggiore, della Lira, del Cigno, dell' Aquila e a mezzanotte le zodiacali dello Scorpione, della Bilancia e del Sagittario, quando saranno sorte e alte nel cielo. Questo perché le stelle sorgono a est e poi tramontano, dopo qualche ora.
Mentre aspettiamo che il cielo diventi scuro quanto basta assistiamo a una bella lezione in video sui pianeti e le loro caratteristiche e, a gruppi ristretti, saliamo al piano superiore dove c'è il telescopio principale puntato verso Saturno
Il telescopio

Gli esperti spiegano che per vedere bene al buio bisogna che la pupilla si dilati al massimo, in modo da raccogliere il più possibile la luce che viene dai corpi celesti. Una lampadina o peggio ancora un neon, farebbero restringere la pupilla e ci renderebbero astronomicamente ciechi per qualche minuto anche se venissero spenti. Perciò nella cupola c'è una surreale luce rossa, che non dà questo effetto sui nostri occhi.


Sotto: Saturno

 Saturno appare al telescopio come una pallina bianca, con una fascia di anelli dello stesso colore. Fino ai primi anni Ottanta non si riusciva a vederlo molto meglio di così nemmeno con dei telescopi più potenti, poi la sonda americana Voyager lo raggiunse e lo fotografò da vicino mandando le immagini a colori che ora sono in tutti i libri di astronomia.
La guida scherza e ci dice che dista da noi 1,5 miliardi di chilometri, cioè viaggiando a 130 km/h impiegheremmo quasi 1300 anni per raggiungerlo.


Ascoltando e guardando il tempo è volato e si è fatto buio. Usciamo a vedere il cielo. Un vento teso ci fa il favore di sgomberare il cielo dalle nubi e ci costringere a mettere i Kway.
La prima costellazione da cercare è il Grande Carro, che appunto ha la forma di un barroccio o di un cucchiaio, come dicono gli inglesi. E' formata da sette stelle e siccome i buoi presso i Romani erano i triones,  è la costellazione dei Septem Triones, parola da cui deriva "settentrione".
Insomma stiamo guardando a nord, come si vede anche da questa fotografia. Dal Grande Carro si trova il Piccolo Carro, dove c'è la stella Polare.

Visuale nord da Monte Romano: Ravenna e in alto il Grande Carro (Orsa Maggiore).




E' ormai mezzanotte e a est, dai monti sopra Tredozio, è sorto lo Scorpione, che è una delle costellazioni più belle. E' inconfondibile e assomiglia proprio all'animale dal quale prende il nome. La stella principale è Antares una "gigante rossa" molto luminosa.

Lo Scorpione (l'immagine è ritoccata 
per evidenziare quello che interessa).


Sotto: La Costellazione del Sagittario 
(foto modificata per mostrare gli allineamenti)



Vicino allo Scorpione c'è anche la costellazione del Sagittario, più debole. Gli antichi qui vedevano la figura del mitologico animale, mezzo uomo e mezzo cavallo, che scaglia la sagitta, la freccia, ma ci vuole una bella fantasia. Forse hanno ragione gli inglesi quando dicono che questa costellazione ha la forma di una teiera, con il manico a sinistra e il beccuccio a destra. L'ombra più chiara, nella foto qui sopra, sarebbe dunque il vapore del the caldo, ma in realtà è la Via Lattea.

La guida ha detto molto altro, ma qui non si può riassumere. Queste cose sono da vedere più che da descrivere. La sera del 28 luglio si guarderà la Luna.

1 commento:

  1. Grazie per il bellissimo resoconto che avete pubblicato! Avremmo una piccola rettifica da chiedere: non siamo "gli astrofili di Faenza" (che poi è altra associazione esistente) bensì astrofili di Romagna in quanto, i nostri soci hanno molteplici provenienze, Cotignola, Lugo, Bagnacavallo, Faenza, Cesenatico, Solarolo ed altri. Per quanto la percentuale dica "lughesi" abbiamo comunque evitato di associare riferimenti campanilistici e quindi ci piace precisare "Romagna" anche se non esistono vincoli territoriali di sorta. Quando avremo soci di Marradi dovremo porci il problema nuovamente :-D
    Nel frattempo non esitate a contattarci se vi occorre materiale per promuovere la passione per l'astronomia ! Un caro saluto dal Gruppo Astrofili Antares di Romagna !

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